Sull’arte dell’intreccio ci sarebbe tanto da scrivere. Materiale, periodi, tecniche, attrezzi, manufatti… Luna piena e calante. Quello proposto a Lunarte 15 sarà un vero viaggio nel tempo
Pasquale Torrico, nato a Carinola 79 anni fa, eredita dal padre Giovanni quest’arte e vi si dedica fin dall’infanzia. La sua è una cesteria classica: cesti, furnigli e caneste, oggetti di uso quotidiano che venivano usati e che oggi sarebbero un ottimo rimedio per la sostituzione dei materiali nocivi all’ambiente.
Francesco è il figlio il quale, a sua volta, apprende l’arte dal padre e ne amplia gli orizzonti grazie alla conoscenza, tramite social, di diversi cestai provenienti varie parti d’Italia e d’Europa. Proporrà a Lunarte 15 una selezione di suoi lavori che rappresentano proprio questa commistione tra passato e presente.
Gerardo l’arte l’apprende dallo zio. Inizia con i cesti classici ma la sua mente e le sue mani volano oltre: dagli antichi egizi all’Uomo Vitruviano, dalla Gioconda agli strumenti musicali, passando per una cesteria tradizionale spesso arricchita con delle novità uniche come il cesto pecora o il cesto gallina.
Tre artisti uguali nella tradizione e diversi nello stile, con in comune un’arte che non deve morire. Sei mani diverse che condividono l’amore per la natura. Un viaggio nel passato e nel futuro che rivede, dal vecchio al nuovo, il rifiorire di ciò che era, ampliandolo e portandolo all’apice.
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